Ho da poco rivisto Edith Bruck. La sono andata a trovare nella sua casa romana nel cuore della città. Un’emozione fortissima, com’è sempre, da quando la conosco. Lei dice che probabilmente siamo state sorelle in una vita precedente. Lo credo anch’io. Edith è una delle persone più intelligenti, sensibili e belle che abbia mai incontrato. La ammiro e la stimo. La ascolto. Mi racconta di sé, ma vuole sapere di me: un confronto ogni volta profondo e intenso, che mi rende una gioia di vivere che è difficile da raccontare.
Sabato 1 febbraio saremo insieme, per la quarta volta, a rendere testimonianza della Shoah: lei coi suoi racconti, io in veste di lettrice delle sue pagine. E’ per noi ormai un impegno al quale non possiamo rinunciare: perché in questo mondo dalla memoria corta nessuno osi dimenticare.